TV – Il commissario Montalbano: curiosità, aneddoti, domande & risposte

Il commissario Montalbano, ormai è assodato da anni, non è solo un personaggio creato dalla penna dello scrittore Andrea  Camillleri, che tristemente  ci ha lasciati nel  giugno 2019, e un personaggio televisivo interpretato sempre e solo da Luca Zingaretti (e da Michele Riondino nella serie Il giovane Montalbano). Il commissario Montalbano è un fenomeno  globale, che va molto al di là di una semplice lettura o di una visione televisiva.  I luoghi di Montalbano sono diventati una meta turistica, come accade generalmente solo per i grandi artisti o personaggi della storia. Esiste un sito, quasi ufficiale, vigata.org, gestito mirabilmente da appassionati, che prende il nome dalla città di fantasia, in cui sono ambientate le storie, questo sito racconta nei massimi dettagli tutto quello che è legato al personaggio di Camilleri. Sono stati pubblicati libri con le ricette di Montalbano, con i piatti preferiti del commissario, che con la tavola ha un rapporto particolare. Si è scritto tutto e di tutto su Montalbano, non è semplice ma provo, nel mio piccolo, a  regalarvi qualche curiosità, qualche particolare che forse vi è sfuggito, con informazioni raccolte ed elaborate pazientemente tra le sequenze degli episodi sul piccolo schermo, dopo aver rivisto tutte le puntate (per l’ennesima volta) della serie televisiva.

Katharina Böhm (Livia nei primi episodi) e Luca Zingaretti

Salvo e Livia hanno mai pensato  di sposarsi? Sì. Nella prima puntata (Il ladro di merendine, 1999) Salvo e Livia vorrebbero adottare il piccolo tunisino François, rimasto orfano dopo la morte della madre Karima (interpretata da Afef Jnifen, prima guest star della  serie). Tutto il progetto salterà nell’episodio successivo  (La voce del violino, 1999), quando prima lui, e poi una scettica lei, convengono che François preferisca vivere in campagna con la sorella di Mimì, che ne frattempo l’aveva in affido. Il matrimonio non si farà, Salvo tira un sospiro di sollievo, ma non lo dice..

Quando e come il commissario Montalbano conosce Ingrid? La bella e disinibita svedese Ingrid Sjöström (interpretata da Isabell Sollman, all’anagrafe Cecilia Isabell Andréasson), appare per la prima volta nel terzo episodio La forma dell’acqua (2000). Ingrid rischia di essere incastrata per la morte di un ingegnere e politico, ma Salvo sbroglia la matassa intricata dell’indagine, risolve il caso, scagiona la donna… e resiste alle avancés dell’affascinante scandinava. Da lì diventano amici e talvolta Ingrid viene interpellata per qualche indagine, o invitata a cena da Montalbano. Ingrid appare per l’ultima volta nell’episodio Come voleva la prassi (2017).

Il Montalbano televisivo è fisicamente uguale al Montalbano dei romanzi? Decisamente no, in quanto l’originale letterario è un uomo con i baffi e i capelli folti. Camilleri confessò di essersi ispirato a Pietro Germi per la fisicità del personaggio, ma in tv Zingaretti non ha mai avuto rivali, nonostante non porti i baffi e sia senza capelli. Negli episodi giovanili l’interprete Michele Riondino invece ha capelli, barba e baffi.

Dove mangia Montalbano. Il commissario Montalbano è molto critico sul cibo e quando trova un ristorante in cui il suo palato sopraffino viene soddisfatto non lo molla più. Generalmente pranza nel ristorante sul mare di Calogero, sin dal suo arrivo a Vigata (Il giovane Montalbano, primo episodio “La prima indagine di Montalbano) Quando nel dodicesimo episodio, in onda il 29 settembre 2005, “Par Condicio” Calogero decide di chiudere il ristorante, Salvo piomba, e gli succede raramente, nel panico: dove andrà a mangiare? L’amico e collega Mimì corre in suo aiuto e gli suggerisce il ristorante di Enzo (Enzo a mare, che esiste veramente), Salvo un po’ dubbioso rimarrà poi contento del nuovo locale. Salvo è solito al mattino bere il caffè, fatto con la moka, sul terrazzo della sua casa di Marinella. Quando mangia a casa (generalmente a cena) lo fa o sul tavolino del terrazzo o sul divano, con un vassoio sulle gambe. A casa degusta le delizie che Adelina (la sua governante e cuoca) gli lascia in forno. Talvolta si cucina da solo una marmitta di pasta. Beve vino bianco o rosso, moderatamente, tiene una bottiglia di whisky, dove talvolta attinge Mimì. Quando pranza o cena a casa immancabilmente gli squilla il telefono, disturbandolo e talvolta togliendoli l’appetito. Non è vegeriano, ma non sembra mangiare carne, predilige pesce, molluschi di tutti i tipi, pasta, arancini e melanzane, in particolare).

Salvo e Mimì a tavola, da Enzo

Montalbano e la mafia. Nel quarto episodio  Il cane di Terracotta,  in onda 9 maggio 2000, Montalbano ha il primo diretto contatto con Cosa Nostra. Viene chiamato da un anziano boss latitante, Tanu ‘u Greco, che gli mostra rispetto e, stanco della latitanza, gli chiede di arrestarlo, con tanto di messa in scena, e  un po’ di “scalmazzo” e “teatro”, per dirla alla Camilleri. Montalbano diventa una celebrità, suo malgrado,  e finisce su tutti i giornali e telegiornali nazionali per questa operazione. Il boss viene poi ucciso durante un trasferimento, tra mille polemiche, a cui Montalbano è estraneo. Nell’episodio successivo, Gita a Tindari, in onda 9 maggio 2001, Montalbano viene convocato dall’anziano boss mafioso Balduccio Sinagra, il quale cerca di spiegare il suo dissenso sui nuovi metodi violenti delle nuove leve. Salvo ascolta con freddezza e con nessuna empatia, mostrando rispetto per l’anziano, ma anche un disprezzo non celato per l’attività del mafioso. Nella zona di Vigata e Montelusa due sono le famiglie mafiose antagoniste: i Sinagra e i Cuffaro, che talvolta entrano, in un modo o nell’altro, nel vivo delle indagini del commissario.

Salvo con Balduccio Sinagra (Ciccino Sineri)

Montalbano e la claustrofobia. Nell’episodio La piramide di fango (2016) Salvo, infilatosi in una condotta fognaria in costruzione per osservare un cadavere, è costretto ad uscire subito per un attacco di claustrofobia, di cui mai prima aveva mai dato segnali.

L’automobile di Montalbano. Il commissario utilizza una vecchia Fiat Tipo grigia, targata AK696FW, l’immatricolazione dovrebbe essere stata effettuata nel 1996, secondo il Pubblico Registro Automobilistico.

L’auto di Montalbano, qui con Fazio e Catarella

Il giudice Tommaseo. Il p.m. Tommaseo (interpretato da Giovanni Visentin), dallo spiccato accento veneto, con cui spesso Montalbano si confronta sui casi, è particolarmente attratto dai particolari piccanti dei casi. Si fa portavoce di soluzioni sempre legate a morbose situazoni, sempre legate al sesso, per le soluzioni dei delitti, ma non ci azzecca praticamente mai.

Il dottor Pasquano. Pasquano è il medico legale che analizza le vittime sulla scena del crimine ed effettua le autopsie. Interpretato dall’attore siciliano Marcello Perracchio, è uno dei personaggi, seppur non principale, che è entrato con importanza nelle vicende principalmente per i suo dialoghi coloriti con Montalbano. E’ golosissimo di dolci (in particolare cannoli e cassate) e gioca a poker, quando perde diventa intrattabile. Perracchio è scomparso nel luglio del 2017 e appare per l’ultima volta nell’episodio Come voleva la prassi. Non viene sostituito nel cast.

Il regista. Alberto Sironi è stato l’unico regista di tutti gli episodi del Commissario Montalbano fino al 2019. In seguito alla sua scomparsa nell’agosto 2019, i due episodi del 2020 sono firmati da Alberto Sironi e Luca Zingaretti, che debutta alla regia, subentrando a Sironi in fase di produzione.

Le guest star (o almeno le più note) per episodio

1 – Il ladro di Merendine  – in onda 6 maggio 1999

  • Afef Jnifen (Kerima, mamma di Francois)
  • Renato Scarpa (Lohengrin Pera , colonello dei servizi segreti)

2 – La voce del violino-  in onda 13 maggio 1999

  • Alessia Merz (Michela Li Calzi, vittima di omicidio)
  • Sergio Fantoni  (maestro violinista ritiratosi dall’attività in pubblico)

3 – La forma dell’acqua – in onda 2 maggio 2000

  • Giorgio Lupano (nipote e amante di Luparello, muore suicida)

4 – Il cane di Terracotta – in onda 9 maggio 2000

  • Leopoldo Trieste (Calogero Rizzitano)

6 – Tocco d’artista – in onda 16 maggio 2001

  • Luigi Maria Burruano (Giacomo Larussa)

7 – Il senso del tatto – in onda 28 ottobre 2002

  • Lucia Sardo (Ignazia Piccolomini)

14 – Il gioco delle tre carte  – in onda 14 marzo 2006

  • Simona Cavallari (Renata Di Mora)
  • Valeria MIlillo (Virginia Pennisi)
  • Barbara Tabita (Cloris Tarantino)
  • Stefano Dionisi (Rocco Pennisi)

15 – la vampa d’agosto  – in onda 2 novembre 2008

  • Serena Rossi (Adriana Morreale)

16 – Le ali della sfinge – in onda 3 novembre 2008

  • Maurizio Donadoni (Padre Pinna)

17 – La pista di sabbia– in onda 2 novembre 2008

  • Mandala Tayde (Rachele Estermann)

18 – La luna di carta – In onda 17 novembre 2008

  • Antonia Liskova (Elena)  
  • Francesca Chillemi (Teresa)

19 – Il campo del vasaio – In onda 14 marzo 2011undefined

  • Belén Rodriguez (Dolores Gutierrez), nella foto

23 – Il sorriso di Angelica – In onda 15 aprile 2013

  • Margareth Madè (Angelica Cosulich)

24 – Il gioco degli specchi – In onda 22 aprile 2013

  • Barbora Bobulova (Liliana Lombardo)

28 – La piramide di fango – In onda 6 marzo 2016

  • Teresa Mannino (Lucia Gambardella)

29 – Un covo di vipere – In onda 27 febbraio 2017undefinedundefined

  • Alessandro Haber (Camastra), nella foto – TOP GUEST STAR!
  • Valentina Lodovini (Giovanna Pusateri)

31 – La giostra degli scambi – In onda 12 febbraio 2018

  • Fabrizio Bentivoglio (Giorgio Bonfiglio)

34 – Un diario del ’43 – In onda 18 febbraio 2019

  • Giulio Brogi (Carlo Colussi)

35 – Salvo amato, Livia mia – In onda 9 marzo 2020

  • Roberta Giarrusso (signora Caruana)

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Personaggi: Clint Eastwood, dagli spaghetti western a regista da Oscar

Alle soglie dei  90 anni, Clinton Eastwood Jr., per tutti Clint, è universalmente considerato uno dei più grandi personaggi di Hollywood viventi. Nato  a San Francisco il 31 maggio del 1930, figlio di un  operaio (Clinton Eastwood Sr.) e di un’impiegata  dell’Ibm (Margareth Ruth Runner) nacque di  5.2 kg. e fu soprannominato Samson (Sansone) La famiglia era composta anche dalla sorella Jean (1934). Clint, ragazzo timido ed introverso, fu costretto a cambiare molte scuole a causa dei continui traslochi della famiglia a causa della precarietà del lavoro  del  padre. Dopo un periodo trascorso in una fattoria con la nonna, la famiglia Eastwood si stabilì ad Oakland, dove Clint potè conseguire il diploma all’Oakland Technical High School . Si diplomò nel 1948, nei mesi estivi, durante gli studi, cercava di aiutare la famiglia con vari lavoretti, dalla guardia forestale, al taglialegna, al benzinaio e al magazziniere. Giocava a basket con discreto successo, grazie anche al suo metro e novantatre di altezza. Dopo la scuola, decise si rendersi indipendente e non seguì in Texas la famiglia nell’ennesimo peregrinare. Rimase in California e si adattò a svariati lavori pur di sbarcare il lunario. Dopo un anno si iscrisse ad una scuola di musica, ma prima del conseguimento dell’attestato la scoppio della guerra in Corea lo costinse a trasferirsi in una base di addestramento militare, ma riuscì a non essere chiamato per il fronte grazie alle sue qualità sportive. Durante il servizio militare in patria conobbe l’attore David Janssen (protagonista poi della serie tv Il fuggiasco, nel ruolo che poi fu di Harrison Ford nel film, intitolato però Il fuggitivo, degli anni ’90). Fu proprio Janssen a convincere il giovane Clint a tentare la via della recitazione. Conobbe poi Maggie Johnson, e il contratto stipulato, dopo un provino alla Universal gli permise di sentirsi economicamente tranquillo; si sposò con Maggie nel dicembre del 1953 dopo solo sei mesi dal loro primo incontro.

Un’immagine giovanile di Clint Eastwood (foto Annex doctormacro.com)

Il suo debutto cinematografico, peraltro in un ruolo non accreditato, risale al 1955 nella pellicola di Jack Arnold La vendetta del mostro (Revenge of the creature), pochissime battute in un ruolo di comparsa. Il primo film in cui venne accreditato fu Francis in the Navy (1955), uno degli episodi della fortunata saga dedicata a Francis, il mulo parlante che tantò divertì negli anni ’50.

Nonostante i sacrifici e l’impegno la carriera di Clint Eastwood faticava a decollare sul grande schermo, così  come  in tv, finchè non fu notato da un dirigente della Cbs e gli fu affidato un ruolo da protagonista nella fortunata serie tv western Rawhide, in Italia Gli uomini della prateria, dove si fece apprezzare e divenne finalmente un volto noto al grande pubblico americano, e non solo.

Uno scatto dalla serie tv Gli uomini
della prateria (Rawhide)

Credit: CBS Television Network

Nel 1964 Clint Eastwood ricevette la proposta di girare dei film western in Europa,  dove un regista emergente, ma già molto apprezzato, un tale Sergio Leone, stava per rivoluzionare il mondo del cinema, ed in particolare  il genere western, con i suoi così definiti spaghetti-western,  girati principalmente in Spagna nel Deserto di Tabernas, nei pressi di Almería. Clint Eastwood divenne il protagonista delle tre pellicole della cosiddetta Trilogia del dollaro impersonando un pistolero schivo, di poche parole, l’uomo senza nome. Le pellicole, entrate nella storia del cinema furono in ordine e Per un pugno di dollari (1964),  Per qualche dollaro in più (1965) e  Il buono, il brutto, il cattivo (1966).

La locandina del terzo film della trilogia del dollaro, di Sergio Leone

Cit. Clint Eastwood mi piace perché è un attore che ha solo due espressioni: una con il cappello e una senza cappello (Sergio Leone)

Dopo il grande successo ottenuto con i film di Sergio Leone, la carriera di Clint Eastwood decolla definitivamente. Gli vengono offerti sempre più ruoli, in particolare in film western come Impiccalo più in alto (Hang ‘Em High, 1968), L’uomo dalla cravatta di cuoio (Coogan’s Bluff, 1968), Gli avvoltoi hanno fame (Two Mules for Sister Sara, 1970). Da segnalare anche il film di guerra, con un cast stellare, Dove osano le aquile (Where Eagles Dare, 1968).

E’ con i primi degli anni ’70, che l’icona del pistolero affibbiata a Clint Eastwood si sposta dal Far West e approda nella violenta New York degli Anni Settanta. Qui indossa i panni dell’Ispettore di polizia Harry Callaghan (Callahan nell’edizione originale), un poliziotto odiato dai colleghi, dai metodi duri, talvolta al limite della legge, ma con delle regole morali, tutto sommato. L’ispettore Callaghan, nel corso degli anni è stato protagonista  di ben cinque pellicole dal 1971 al 1988, diresse quella del 1983:

  • Ispettore Callaghan: il caso “Scorpio” è tuo! (Dirty Harry, 1971),
  • Una 44 Magnum per l’ispettore Callaghan (Magnum Force, 1973),
  • Cielo di piombo, ispettore Callaghan (The Enforcer, 1976),
  • Coraggio… fatti ammazzare (Sudden Impact, 1983),
  • Scommessa con la morte (The Dead Pool, 1988),
Un manifesto del primo film della saga dell’Ispettore Callaghan

Nel 1971 debutta anche come regista in un lungometraggio nel thriller Brivido nella notte (Play Misty for Me), non memorabile.

Le pellicole interpretate con successo da Eastwood si susseguono ad un ritmo forsennato,  impossibile citarle tutte. Registi di alto livello lo vogliono protagonista dei loro film, come Michael Cimino in Una calibro 20 per lo specialista (Thunderbolt and Lighfoot, 1974) e Don Siegel, che lo diresse in 5 film, tra cui il capolavoro Fuga da Alcatraz (Escape from Alcatraz, 1979). Eastwood interpreta Frank Morris (personaggio reale), il criminale evaso dalla tremenda prigione di Alcatraz nel 1962, che non fu mai catturato e svanì nel nulla.

Negli anni ’80 Clint, ormai maturo, interpreta diverse pellicole dall’alterno successo. Oltre ai due Callaghan già citati, da segnalare Il cavaliere pallido (Pale Rider, 1985) e Gunny (Heartbreak Ridge, 1986), entrambi diretti e interpretati. Nel 1988 dirige Bird, film biopic sul sassonofonista Charlie Parker, interpretato da Forest Whitaker.

Nel 1990 esce nelle sale Cacciatore bianco, cuore nero (White Hunter Black Heart, 1990) pellicola ispirata, ma abilmente camuffata, all’esperienza di John Huston mentre girava il film La regina d’Africa, tratto dalla testimonianza dello  scrittore Peter Viertel che lavorava sul set.

Nel 1992 Clint Eastwood tornò al vecchio amore, il genere western, dirigendo e interpretando Gli spietati (Unforgiven, 1992); nel cast vecchi leoni del cinema come Gene Hackman, Morgan Freeman e Richard Harris. Gli Spietati fu un grande successo di critica e di pubblico e vinse il Premio Oscar nel 1993 come miglior film, terzo western ad aggiudicarselo dopo I pionieri del West (1931) e Balla coi lupi (1990), e Clint si aggiudicò anche il premio come miglior regia.

Clint Eastwood in una scena del film Gli spietati (screenshot)

L’anno successivo Clint Eastwood, diretto da Wolgang Petersen, interpreta il ruolo di un agente di scorta di John Fitzgerald Kennedy nel film Nel centro del mirino (In the Line of Fire, 1993). Nello stesso anno diresse e interpretò anche Un mondo perfetto (A Perfect World, 1993), con Kevin Costner e Laura Dern.

I ponti di Madison County (The Bridges of Madison County, 1995) spiazzò un po’ tutti. Clint Eastwood, dopo aver realizzato sempre film ricchi di sfide, azione, con storie crude e violente, dirige e interpreta un film romantico all’ennesima potenza che ebbe un successo planetario, anche grazie alla bravura della coprotagonista, una certa Meryl Streep (nomination all’Oscar per questa interpretazione).

Meryl Streep e Clint Eastwood nel film I ponti di Madison County (screenshot)

Clint ormai è praticamente sempre dietro alla macchina da presa, e spesso anche protagonista delle pellicole che dirige, come Potere assoluto (Absolute Power, 1997) in cui interpreta il ruolo di un anziano ladro che assiste per caso ad un omicidio commesso dal presidente degli Stati Uniti (Gene Hackman), film tratto dal bestseller omonimo di David Baldacci Ford.

Da segnalare anche Space Cowboys (2000), diretto e interpretato da Eastwood. Nel cast grandi interpreti come Tommy Lee Jones, James Garner e Donald Sutherland.

Nel 2003 dirige Sean Penn e Tim Robbins (entrambi vincitori dell’Oscar) in Mystic River, un grande successo che ormai piazza in modo solido Clint tra i registi più apprezzati al mondo.

Clint Eastwood e Sean Penn sul set di Mystic River (2003) – © 2003 – Warner Bros. Entertainment

Nel 2004 Clint Eastwood dirige e intrerpeta Million Dollar Baby, forse l’apoteosi della sua carriera . Clint interpreta il ruolo di un anziano manager della boxe (Frankie Dunn) che un giorno vede travolta la tranquillità della sua palestra dall’arrivo della testarda Maggie (Hilary Swank), che vuole diventare famosa come pugile a tutti i costi. Frankie, con l’aiuto dell’amico Scrap (Morgan Freeman), la porterà al successo, ma il finale è drammatico. La pellicola fece incetta di Oscar vincendone 4: miglior film, miglior regia (Clint Eastwood), miglior attrice protagonista (Hilary Swank), miglior attore non protagonista (Morgan Freeman). Pellicola imperdibile.

Nel 2006 Clint Eastwood si occupa in due film paralleli, Flags of Our Fathers e Lettere da Iwo Jima (Letters from Iwo Jima), della famosa e terribile battaglia di Iwo Jima combattuta durante la Seconda Guerra Mondiale vista, in uno dal punto di vista degli americani, e nell’altro dal punto di vista dei giapponesi, con una sola domanda comune: perché la guerra?

Nel 2008 dirige e interpreta Gran Torino e dirige Angelina Jolie in Changeling, drammatica storia di una madre a cui viene rapito il figlio, ambientata nel 1928.

Nel 2011 Clint Eastwood dirige Leonardo DiCaprio in J. Edgar, il film biopic che racconta la storia del più famoso e discusso direttore dell’FBI, J. Edgar Hoover dal 1919 fino alla sua morte nel 1972, non omettendo anche aspetti della sua vita privata

Nel 2014 è alla regia di Jersey Boys, tratto da un musical che narra la storia di Frankie Valli e della sua band, i Four Seasons, di cui mi sono occupato in un altro articolo.

Sempre nel 2014 Clint Eastwood dirige un film che ha un grande successo di pubblico, American Sniper. Narra la storia di un cecchino americano impegnato nella Guerra del Golfo con i suoi drammi comuni tra i reduci, lo stress post traumatico gli impedisce di ritrovare serenità con la famiglia, l’attrazione irresistibile per la vita militare lo tormenta e e difficoltà di trovare la pace con se stesso. La critica si divise sul film, chi definì la pellicola un capolavoro e tra chi lo accusò di patriottismo esagerato.

Bradley Cooper in una scena del film  – Credit: © Warner Bros.

Nonostante l’età avanzata, a maggio 2020 compirà 90 anni, Clint Eastwood continua a lavorare alacremente, con quattro film negli ultimi quattro anni: Sully (2016), Ore 15:17 – Attacco al treno (The 15:17 to Paris, 2018), Il corriere – The Mule (The Mule, 2018), di cui è stato anche attore protagonista nei panni di un anziano che, persa la sua attività di floricoltore, si dedica a fare il corriere per dei loschi individui, scoprendo poi di trasportare droga. Richard Jewell (2019), è la sua ultima pellicola diretta.

Clint Eastwood nel film Il corriere – The Mule (2018)

Clint Eastwood, l’uomo che aveva due espressioni, una con il cappello e una senza, ha dimostrato nel corso della sua straordinaria carriera di sapersi evolvere, crescere e, lavorando duramente, di poter raggiungere risultati inaspettati. Chissà se Sergio Leone ha visto dall’aldilà quanto sia stato lungimirante nello scegliere quel freddo lungagnone per farne il pistolero nei suoi film? Clint Eastwood, d’altro canto, non ha mai dimenticato Leone, il suo maestro: “a Sergio e Don” riportò nel titoli di coda de Gli spietati, Don è Don Siegel.

QUALCHE CURIOSITA’ SU CLINT EASTWOOD

  • Clint Eastwood è stato sindaco della cittadina californiana di Carmel-by-the-sea dal 1986 al 1988 come indipendente. Politicamente è sempre stato schierato sul fronte repubblicano, con qualche tentennamento negli ultimi tempi, così dicono i giornali americani.
  • E’ stato sposato 2 volte: con Margaret Neville Johnson, dal dicembre 1953 al novembre 1984 e con Dina Ruiz dal 1996 al 2014
  • Clint ha 8 figli avuti tra mogli , relazioni extraconiugali e convivenze: Kimber (da Roxanne Tunis, 1964), Kyle (1968) ed Alison (1972) (dalla moglie Margaret), Scott (1986) e Kathryn (1988) da Jacelyn Reevs, Francesca (1993) da Frances Fisher e Morgan Colette (1996) dalla moglie Dina Ruiz. Nel dicembre 2018 rivelò, e si fece fotografare insieme, di avere anche Laurie Murray (1954), figlia segreta avuta da una relazione extraconiugale, che venne data in affidamento dalla madre.
  • Clint Eastwood ha vinto in carriera 5 premi Oscar: Miglior film e miglior regia per Gli spietati, miglior film e miglior regia per Million Dollar Baby e nel 1995 – Premio alla memoria Irving G. Thalberg, assegnato al produttore creativo, un premio speciale dell’Academy Awards.
  • E’ appassionato di basket e tifa per i Golden State Warriors, pratica anche il golf
  • Eastwood produce una birra artigianale chiamata Pale Rider Ale in ricordo del film Il cavaliere pallido (pale rider in inglese). Il ricavato della birra viene devoluto in beneficenza.
  • Clint è anche cantante e musicista e ha pubblicato diversi singoli e un album in carriera
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Giampaolo Morelli (Coliandro) davanti a un manifesto di un film di Clinet Eastwood
  • Nella serie tv italiana L’ispettore Coliandro il protagonista (Giampaolo Morelli), grande fan di Clint Eastwood, non esita ad imitarlo in alcune scene quando ad esempio lo cita dicendo al criminale di turno sotto tiro “coraggio… fatti ammazzare”…
Una foto con tutti gli 8 figli di Clint Eastwood pubblicata sul profilo Instagram di Alison Eastwood nel dicembre 2018
La premiazione di Million Dollar Baby agli Oscar 2005

Personaggi dimenticati: Theda Bara, la prima “vamp” del cinema

Theodosia Burr Goodman, in arte Theda Bara, nacque il 29 luglio del 1885 ad Avondale, un sobborgo di  Cincinnati (Ohio, USA).  Alcuni sostenevano che il suo nome artistico fosse un anagramma di Arab Death, ma molto più verosimilmente definì il suo nome d’arte unendo Theda (diminutivo di Theodosia) e Bara che era il diminutivo del cognome del nonno materno, Baranger.

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