Personaggi: Anton Giulio Majano, il padre della letteratura in tv

Anton Giulio Majano (Chieti 5/7/1909 – Marino (RM) 12/8/1994), regista e sceneggiatore può essere definito il padre dello sceneggiato televisivo.

Dopo una laurea in scienze politiche, e una carriera da regista cinematografico di secondo piano, trovò dagli Anni Cinquanta la sua via maestra per raggiungere il successo nella neonata televisione italiana. Anton Giulio Majano ebbe il merito di rendere popolari grandi romanzi della letteratura, proponendoli in televisione permettendo a tutti, in un’Italia in cui erano presenti ancora sacche di analfabetismo, di accedere ad opere letterarie, di cui molti ignoravano l’esistenza. La sua passione per la letteratura lo portò alla realizzazione di grandi sceneggiati, che ebbero un grosso successo popolare. Attori come Alberto Lupo, Lea Padovani, Raf Vallone; Arnoldo Foà, Lea Massari, Loretta Goggi, Nando Gazzolo, Ubaldo Lay, per citarne alcuni, devono una gran fetta della loro popolarità al regista abruzzese.

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Alberto Lupo nei panni del dottor Manson nello sceneggiato “La cittadella” (1964), tratto dall’omonimo romanzo di Cronin (photoframe)
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Il regista in una foto del 1973

Majano non diresse solamente scenaggiati tratti da opere letterarie, ma si cimentò anche in quel genere, oggi scomparso nella terminologia , dell’originale televisivo, ovvero quel tipo di sceneggiato creato apposta per la tv.

Diretti da Anton Giulio Majano possiamo ricordare i seguenti titoli: Piccole Donne, Jane Eyre, L’isola del tesoro, Ottocento, Una tragedia americana, Delitto e castigo, La cittadella, La freccia nera, E le stelle stanno a guardare…

In particolare nel 1959 realizzò I figli di Medea un sensazionale originale televisivo, un teledramma shock, guardando il quale molti telespettatori non riuscirono a rendersi conto se si trattasse di finzione o realtà. Lo sceneggiato venne interrotto dall’annunciatrice Nicoletta Orsomando per annunciare il rapimento da parte di Enrico Maria Salerno del figlio avuto con l’attrice Alida Valli (coprotagonista dell’opera), poi il monologo dell’attore rivolto ai media, sulle motivazioni del gesto. I centralini Rai furono tempestati di telefonate, il pubblico incredulo… ma era solo finzione. Come Orson Welles nel 1938 alla radio con La guerra dei mondi, Majano si divertì a dimostrare quanto fosse potente il ruolo della televisione e quanto potesse influenzare chi era seduto a casa davanti al piccolo schermo… e si era solo nel 1959. Anton Giulio Majano è stato uno dei grandi pionieri della tv, uno dei grandi protagonisti.

Figli di Medea
Una sequenza di fotogrammi dallo sceneggiato “I figli di Medea” (1959). In senso orario. Alida Valli preoccupata per la scomparsa del figlio, Nicoletta Orsomando interrompe la messa in onda, la foto del bambino mostrata dalla polizia, il “rapitore” Enrico Maria Salerno (photoframe)
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Aldo Reggiani e Loretta Goggi nello sceneggiato “La freccia nera” (1968)

 

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