Luoghi. Alla scoperta della Valvarrone

“Quel ramo del lago di Como che volge a mezzogiorno”…. No, non sto riscrivendo i Promessi sposi, ma definendo il punto di partenza, per chi viene da Milano o da Bergamo, per raggiungere una delle valli meno conosciute e popolate della Lombardia, ma non per questo meno bella ed interessante.

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Il panorama da Vestreno sul Lago di Como, l’abitato di Dervio (Foto Donato Milione)

La Valvarrone è ubicata praticamente tra la Valsassina e la Valtellina, e si snoda lungo le scoscese sponde del torrente Varrone che sfocia a Dervio, nel Lago di Como. Per raggiungere la valle si può percorrere la superstrada della S.S. 36 e uscire a Dervio (circa 1h. e mezza da Milano), oppure, tracciato consigliato per godere delle bellezze del lago, percorrendo da Lecco la vecchia Statale 36 che costeggia il Lario, certo è meno veloce, ma il panorama ripaga del tempo, ammesso che lo sia, perso. Suggerirei di entrare nell’abitato di Dervio, appena dopo la seconda galleria arrivando da Bellano, evitando così anche il passaggio a livello. Dopo circa un chilometro, si arriva al ponte sul torrente Varrone, appena dopo la piccola chiesa,e volgendo lo sguardo a destra si può ammirare una parte della valle, con il monte Legnoncino che svetta quasi a far da guardiano al territorio sotto a sé. Appena sopra l’abitato si può vedere la frazione Castello di Dervio, con un’antica torre intatta risalente al XIII/XIV secolo. Proseguendo in auto si deve svoltare a destra dopo circa 150 metri, seguendo le indicazioni per Valvarrone. La strada in salita è agevole, ma confronto a una trentina di anni fa sembra quasi un’autostrada, allora sì che era molto stretta e pericolosa. Oggi il punto di maggior difficoltà è proprio sopra Castello, poi fino al primo centro abitato, la strada è ben percorribile.

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Il rifugio dei Roccoli di Lorla, punto di partenza per le ascese al Legnoncino e al Legnone (foto Donato Milione)

Risalendo è di rigore una sosta al belvedere, a circa metà strada per Vestreno, da dove si gode di una panorama fantastico con vista sul Lago di Como. Dopo circa dieci minuti da Dervio in auto, è Vestreno il primo centro abitato, comune di circa 300 abitanti, situato 600 mt. s.l.m., che negli ultimi anni ha avuto un certo incremento edilizio e turistico. Nella parte più antica dell’abitato ci si può perdere tra vicoli, scalinate, piazzette, tutte ovviamente in una obbligata zona pedonale, con saliscendi tra vecchie case in pietra con i tetti di pioda, scorci e angoli bellissimi da osservare e fotografare

Il Bivacco Silvestri, detto anche Ca’ de Legn (mt. 2146) tappa obbligata per l’ascesa al Legnone

Da Vestreno, proseguendo per la Via al Bacino, si può abbandonare l’auto e proseguire a piedi salendo lungo una mulattiera facilmente percorribile. Dopo circa 15/20 minuti si arriva ad un bacino artificiale; poco più avanti all’altezza di una piccola cappella, sono ben visibili alcune trincee della Linea Cadorna risalenti alla I Guerra Mondiale, intorno alle quale si trovano ottime castagne da raccogliere in autunno. Proseguendo lungo la mulattiera principale si arriva alla Chiesa della Madonna di Bondo (700 mt. altitudine), meta di pellegrinaggio e sede della festa in estate, alla prima domenica di luglio. Il culto della Madonna della Pietà si deve al lavoro pastorale di Marco Aurelio Grattarola, collaboratore di San Carlo Borromeo, incaricato di rinvigorire la fede nella valle nel 1582.

 

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Un cartello con multiple indicazioni e tempi di percorrenza per varie località ai Roccoli di Artesso (Foto Donato Milione)

Risalendo la vallata si arriva al bivio per Sueglio (775 mt.), sede della chiesa parrocchiale di San Martino, che fu costruita prima del 1300, e via via ristrutturata e riammodernata nei secoli. Contiene degli affreschi antichi di valore. La chiesa si trova in basso rispetto al centro abitato e domina la valle, anche da qui il panorama è stupendo. La parte vecchia del paese, raggiungibile dalla chiesa risalendo una scalinata, è caratterizzata da piccole stradine, scalini e saliscendi. Da ricordare anche la piccola chiesa di San Bernardino.

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Antichi strumenti in mostra ad Avano di Tremenico (Foto Donato Milione)

Proseguendo la nostra risalita a monte incontriamo l’abitato di Introzzo e pochi chilometri dopo eccoci a Tremenico, paese di neanche 200 abitanti, ma ricchissimo di storia e tradizioni. Tremenico era nota per le sue cave e miniere, collegate con una funicolare dall’altra parte della valle. Della sua chiesa parrocchiale si Sant’Agata sono stati ritrovati documenti datati intorno all’anno 1000. Di notevole interesse anche le frazioni di Avano (o Aveno), sede anche di un’annuale Mostra di strumenti antichi, molto pittoresca con abitanti in costume che mostrano antichi attrezzi contadini e d’uso comune di un tempo. La frazione di Monte Fenile è un antico agglomerato di orti e stalle, situata a monte di meno di cento metri da Tremenico. Dal centro del paese parte una strada che sale molto ripidamente verso il Lavadè e il rifugio dei Roccoli di Lorla. Il paesaggio è spettacolare durante il tragitto, si sale attraversando alpeggi, poi boschi fitti che costeggiano una salita piuttosto impegnativa anche per le auto. Si arriva al caseggiato del Lavadè, con un incantevole laghettino e aree attrezzate per picnic. Poche centinaia di metri più avanti si giuge al rifugio di Roccoli di Lorla (1463 mt.), e la strada finisce. Da lì con un paesaggio incantevole e un laghetto pittoresco si hanno due possibilità per gli amanti della montagna con diverse difficoltà: l’ascesa al Monte Legnoncino (1711 mt.), circa un’ora a piedi, adatta anche ai bambini, lungo una mulattiera abbastanza ben tenuta, oppure l’impegno, la scalata, l’impresa: il Monte Legnone (2610 mt., ne parlerò prossimamente in un altro articolo).

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Una veduta del Monte Legnoncino (1811 mt.) da Vestreno, si scorge la Chiesa di San Martino di Sueglio (foto Donato Milione)

Dopo la deviazione ai Roccoli di Lorla, torniamo a Tremenico e proseguiamo per la valle in direzione di Pagnona, la strada si erge fino ad arrivare al Passo del Gallino (1012 mt.) dove, appena sotto le case, si può vedere la vecchia strada militare del 1915-1918. Scendendo verso Pagnona si possono vedere scorci incantevoli tra boschi e ruscelli, lungo una strada sempre poco trafficata. Attraversato il paese di Pagnona l’unica strada porta verso la Valsassina e l’ultimo paese che si incontra è il centro più popolato della Valvarrone: Premana. Con 2300 abitanti è l’unico dei paesi della valle che non ha conosciuto il fenomeno dello spopolamento, grazie, non al turismo, ma all’industria e all’artigianato. In tempi antichi, secondo scritture romane, furono la popolazione degli Orobi ad abitare la zona, in seguito i Celti si insediarono e si fusero lentamente con le popolazioni originali e diedero inizio allo sfruttamento delle miniere di ferro della zona. In seguito furono assoggettati da romani in età augustea. Dal 1200 fiorirono le industrie della lavorazione del ferro, molto richiesto per la costruzione di armi. Ancor oggi Premana è famosa per esportare in Italia e nel mondo la sua produzione artigianale di coltelli, lame da taglio e forbici di qualità superiore. Proseguendo oltre il bivio per Premana si accede alla Valsassina.

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Il laghetto ai Roccoli di Artesso (Foto Donato Milione)

Oltre a questi centri, mediamente poco abitati, la Valvarrone può essere considerata una vallata ancora poco conosciuta, ma non certo meno attraente per gli amanti della montagna e della natura. Il clima asciutto caratterizza la valle, in particolare nelle zone di Vestreno e Sueglio; tutti i centri abitati si trovano sul lato destro, quello baciato dal sole, del torrente Varrone, che scorre a fondo valle. L’altro versante è praticamente disabitato, se si escludono alcune baite, non raggiunte da strade asfaltate. Angoli incantevoli come il villaggio alpino di Sommafiume (situato sopra Sueglio), sono imperdibili. Le postazioni fortificate della prima Guerra Mondiale presso i Roccoli di Artesso (1210 mt.), sono circondate da un bosco dalla bellezza indescrivibile, intorno ad un laghetto incantevole. Scoprire la Valvarrone, un angolo di pace e tranquillità a poco più di un’ora da Milano, diventerà un piacevole impegno da prendere per trascorrere qualche giorno lasciandosi alle spalle chiasso, traffico e tecnologie (visto che Internet qui fatica ancora a collegarsi…).

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Nella mappa, l’ubicazione della Valvarrone, in provincia di Lecco. A sinistra, sul Lago di Como, Dervio. I paesi di Vestreno e Sueglio non sono indicati, ma sono i primi due che si incontrano salendo da Dervio (Google Maps)

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